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Il silenzio uccide

Il silenzio uccide


25 ottobre 2014

Perchè dovevo stare zitta? Per salvare chi?

Io dovevo salvarmi...

ecco perchè ho scelto di scrivere: Regina delle ombre "In asulu bisendi" Amicolibro editore, per portare alla luce tutto quell'orrore. Dovevo dare il giusto e meritato riposo a quella bimba dal sorriso macchiato d'incanto, che guereggiava con le sue ombre. Sono convinta che la paura delle donne, costrette a vivere la terribile esperienza della violenza domestica, le porti troppo lontano dall'ascolto sia interiore che quello dei loro figli.
Sono troppo impegnate ad ascoltare il fragore della loro sofferenza e del loro dolore, per rendersi conto in quel momento, di quanto sia pericoloso quello sterminato silenzio anche per i loro figli, che subiranno dei traumi profondi, capaci di marchiare la loro esistenza per sempre. Solo chi ha tanta forza, consapevolezza e voglia di trasfigurare quel distorto destino riuscirà a salvarsi, ma quanto sangue prima dovranno sputare?

C'è bisogno di un aiuto profondo per aiutarle a capire il perchè di questa scelta. Sono tantissimi i motivi e troppo complessi. Non si possono fare discorsi semplicistici intorno a questo problema così complesso e così attuale, ne mettersi a dare consigli spicci.

Quelle donne e quegli uomini sono i bambini di ieri. Questo dovrebbe portare a profonde riflessioni e aiutarci a capire.
Sono anche convinta che continuare a parlarne, smuova quel silenzio capace di uccidere più della morte stessa.
Io l'ho fatto scrivendo, come figlia di tutta quella violenza, senza remore, senza paura delle critiche. Ma so anche che, rispetto a tante altre situazioni terribili, abbiamo avuto la fortuna a uscirne vivi.
Ma quei fantasmi, ogni tanto ritornano a darmi noia e mi stringono la gola. Nel prossimo libro scriverò ancora e darò il nome a ogni singolo fantasma.

I bambini sono gli adulti del domani. Ecco perchè hanno il diritto a una vita serena, questo li renderà adulti migliori. Essi purtroppo non possono scegliere, sono obbligati a subire, senza poter fermare nulla. Già la vita, di per se ti segna con le sue terribili e inaspettate sorprese, figuriamoci se non si hanno strumenti per fronteggiarli.

I bambini hanno diritto a questi strumenti per imparare a vivere respirando.

Angelica Piras


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