La culla, capace di far riposare quella bimba dal sorriso macchiato d’incanto è stata la natura.
Anche oggi, anche se dicono che son matta, ogni tanto fuggo dalla quotidianità.
Scappo per andare da lui, dal mio amante profumato d’azzurro.
Mi sdraio sul suo petto profumato di vita e sogno, godo e respiro.
Ho bisogno delle sue carezze, di sentire il suo orgasmo infinito, generato dalla danza erotica delle verdi fronde smosse dal vento.
Sopra di lui scrivo le mie storie.
Posso rinunciare a tutto il resto, ma non all’amplesso delle nostre alchimie ancestrali.
Non voglio morire senza poter respirare, io che sono morta e poi rinata, io che ho provato a morire nel silenzio del mio dolore, oggi vivo per lui e di lui.
Scrivere, fa parte della mia scelta di proseguire in questo irto cammino che non ho scelto.
Ma posso scegliere come voglio portare avanti questo percorso.
Voglio far l’amore con lui ogni volta che posso, ecco perché scappo e mi rifugio dentro di lui.
Solo così ritrovo la pace.
Angelica
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